Dall’inizio di marzo l’emergenza coronavirus si è aggravata progressivamente, provocando drammatici avvenimenti sul fronte umano ed economico del nostro Paese, ma non solo.
In questo scenario, un istituto di ricerca economica con sede a Roma, l’Einaudi Institute for Economics and Finance, ha effettuato uno studio basato sulla rielaborazione dei numeri che ogni giorno vengono pubblicati, al fine di produrre delle date previsionali nelle quali - si spera - vi sarà un azzeramento dei nuovi contagi.
Cosa emerge dallo studio
Analizzando i dati emersi dalla ricerca, pubblicata fine marzo e firmata dal professore Franco Pedracchi, risulta che le prime regioni a uscire dall’emergenza dei nuovi contagi potrebbero essere già entro metà aprile: il Trentino Alto Adige, seguito da Basilicata, Umbria e Liguria.
Successivamente potrebbe essere il turno della Val D'Aosta, la Puglia, il Friuli Venezia Giulia e l'Abruzzo.
Per metà aprile, secondo lo studio, dovrebbe terminare l’epidemia anche in Sicilia e Veneto. Dal aprile in poi, invece, sarebbe la volta di Piemonte, Lazio,Calabria e Campania.
In Lombardia, la regione più colpita, l’epidemia potrebbe finire il 22 aprile, in Emilia Romagna il 28 aprile, mentre in Toscana i nuovi contagi potrebbero azzerarsi il 5 di maggio. Per quanto riguarda il resto del Paese si prevede una finestra compresa tra il 5 e il 16 maggio.
Previsioni a parte, l’azzeramento dei contagi potrebbe significare ritornare progressivamente a una vita ‘normale’, lasciandosi alle spalle una brutta pagina della storia del nostro paese con la voglia di ricostruire socialmente ed economicamente tutto ciò che questo pericoloso virus ha portato via.